roma, la notte numero sette

11 ottobre 2006

fontana di trevi, roma

eccoci a roma, ultima data di questo lunghissimo tour italiano. roma e’ forse “la citta’ piu’ bella del mondo”, sicuramente di notte e’ favolosa ed il giorno prima del concerto ci facciamo un bel giro al centro fino a tarda notte, incontrando anche diversi membri della seeger sessions band che ne gustano le meraviglie.

oggi voglio il pit a tutti i costi e vedermi da vicino questa ultima data; non sara’ semplice, l’organizzazione non e’ un granche’ e fuori non esiste praticamente una fila, ma e’ un ammasso di gente che cerca di entrare spingendo..ma alla fine sono dentro.

il concerto e’ di quelli da ricordare, tiratissimo dall’inizio alla fine e con due belle chicche. “all the way home” fa il suo debutto assoluto, molto simile all’impostazione dell’album, un po’ come tutti i pezzi di devils and dust riproposti in chiave folk.
finalmente bruce ripropone “long black veil”, stupenda sopratutto nei cori iniziali e finali.
nei bis ritorna anche “ramrod”, con un inizio un po’ incerto dovuto ai mesi di assenza dalla scaletta.
bruce sembra un po’ giu’ di voce, ma la solita energia che ci mette non lo fa sfigurare di fronte a niente. bellissima “erie canal”, una di quelle canzoni che vorrei sempre in scaletta, insieme a “long time comin'”, perfetta con questo arrangiamento.

la fine del tour e’ sempre un momento di bilanci ed impressioni, ecco le mie a caldo.

– bruce trasforma in energia tutto cio’ che tocca ed ormai questa band di 16 elementi e’ perfettamente sui suoi binari e sotto il suo controllo, ne e’ un direttore ideale.
– i concerti si stanno avvicinando, dall’inizio di avventura con questa band, sempre di piu’ al rock..per chi vocifera che bruce ha abbandonato il rock per questo nuovo genere, consiglio di ripensarci su, ne vedremo ancora, di rock.
– quelli sul palco sono tutti gran musicisti, ma una menzione particolare va ai violini, mai visti sbagliare una nota, tanto quando suonano all’unisono, tanto quando sovrappongono le loro note..bellissimi.
– premio speciale ai vestiti di soozie, perfettamente a tema con il tour
– la mia personalissima classifica di queste 7 date:
1) verona
2) roma
3) udine e perugia
4) caserta e torino
5) bologna

fine tour, per ora. non mi azzardo a pronosticare cosa fara’ bruce nell’immediato futuro, lui re degli imprevedibili..ma credo che il rock lo stia aspettando.

mike.

1 Commento a “roma, la notte numero sette”

  1. Ema scrive:

    Ciao Michele!
    Finalmente ho trovato un pò di tempo per leggere i tuoi resoconti. Gran bei ricordi: dieci giorni di viaggio e di musica che non scoderò mai. Non voglio scadere troppo nel malinconico o nel melenso, ma un ringraziamento a te, Lore e al Cave ci deve stare! Grazie ragazzi!!!
    Detto questo, ne approfitto per aggiungere un paio di considerazioni personali: era la prima volta che mi facevo le prime date del tour (non sono proprio le prime ok, ma una pausa di tre mesi le ha rese tali…) e ho avuto l’occasione di vedere il lavoro di crescita costante che questi artisti mettono nel loro lavoro. Nella mia classifica viene prima di tutto Torino, perchè è quello che mi ha lasciato le sensazioni più belle, anche se obbiettivamente Verona è stato il più intenso. Sulle canzoni suonate (la struttura dei concerti rimane quasi invariata, ma chi se ne frega, il divertimento è massimo in ogni occasione), un menzione particolare la merita The River, che diventa una straordinaria ballata irlandese, e This Little Light Of Mine, che è quanto di più vicino a una messa gospel (un mio sogno è quello di assisterne ad una di queste celebrazioni, almeno una volta nella vita) abbia mai sentito!
    E Michele, occhio alle notti di luna piena! 😉
    SeeYa!

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