la sardegna, una settimana con i colori giusti.

13 luglio 2009

porto torres, lungomare di notte.
porto torres, lungomare di notte.
“città di passaggio” la definiscono gli abitanti di porto torres, ma vale la pensa fermarsi, anche. svegliarsi il mattino tra il faro ed il porto ha il sapore della vacanza e del viaggio. una passeggiata lungomare, molto curato e dall’acqua invitante, che si muove tra rocce e sabbia chiara.

in barca.
in barca.
la barca ed il mare piatto il mattino, un po’ meno il pomeriggio, quando il vento prende quella direzione che ti fa sussultare e ti fa capire che, almeno qui, chi comanda non e’ l’uomo.
la barca come simbolo assoluto del viaggio vero, soprattutto se ti porta da un’isola ad un’altra in mezzo solo un mare di un blu impossibile.

cala sabina, asinara.
cala sabina, asinara.
no, niente colori ritoccati, tutto vero.
chissà cosa pensavano i detenuti che passavano le loro giornate qui, a lavorare per mantenere quest’isola com’e’ oggi. non ti puoi abituare a dei colori così. e chissà se saranno ancora così tra cento anni, dopo milioni di turisti, di inquinamento sempre più vicino, di troppi passi su queste terre che selvagge dovrebbero restare. chissà..

castelsardo al tramonto.
castelsardo al tramonto.
il tramonto verso il mare ha sempre un sapore particolare. per chi è nato e vissuto con il mare ad est non è facile abituarsi ai colori che stanno dall’altra parte.

capo caccia.
capo caccia.
spiagge piatte e lunghe da una parte, rocce che non vogliono scendere mai in acqua dall’altra. verde a destra, roccia viva a sinistra. bastano pochi chilometri per vivere tante vacanze in una, bastano pochi minuti e per passare da un paese all’altro, ma è sempre sardegna.

la meravigliosa costa ovest della sardegna.
la meravigliosa costa ovest della sardegna.
qui la prossima volta è da passarci in bici. quasi 50 chilometri di curve tra alghero e bosa che lottano per non andare a finire in mare, saliscendi disegnati sulla roccia, tra il verde brullo della costa ovest. da fare in silenzio, piano e con lo sguardo verso il mare, per non perdere neanche un centimetro di questa favola.

su pallosu, sopra il golfo di oristano.
su pallosu, sopra il golfo di oristano.
il maestrale, un costante compagno di viaggio da queste parti. vento quando comincia a soffiare sul serio, per non sentirlo più basta aspettare tre giorni. se non ti piace il vento, meglio restarsene a casa. se non ti piacciono le onde ed il mare mosso, anche.

tharros, golfo di oristano.
tharros, golfo di oristano.
mare mosso e onde alte fuori dal golfo, calma piatta dentro. insomma, ce n’è per tutti i gusti.

agriturismo sa loza, suni.
agriturismo sa loza, suni.
qualche volta bastano pochi chilometri per essere fuori dal rumore, lontano dalla gente per godersi un po’ di vero silenzio. il mattino presto ti svegliano le pecore che vanno al pascolo, ma si puo’ sopportare.

altre foto qui e qui.

e non parliamo del cibo, una settimana piena di pesce con (in ordine sparso) polipo alla genovese (polipo,fagiolini,pesto,patate), gattuccio in agliata, patate con salsa di tonno, fichi con tonno affumicato e aceto balsamico, zuppa di cozze e fagioli, cozze con prezzemolo e peperoncino, cozze gratinate con bottarga, cannelli con grana a scaglie, alice al sale, ostriche, spaghetti all’astice, spaghetti con vongole e bottarga, bucatini cozze e zucchine, fritto calamari e polipo, dentice al vermentino.

dove mangiare? a porto torrse sicuramente da bodale, a castelsardo al ristorante sax, dalle parti di bosa all’agriturismo sa loza.

che altro? viva la sardegna.

mike.


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