a passi leggeri sopra il kings canyon.

27 aprile 2008

mattinata tutta per noi, che vogliamo stare un po’ da soli con questo posto bellissimo, qualche ora per arrivare fin lassu’, pareti di roccia lontane ammirate ieri al tramonto.
la nostra guida/autista chris (si, perche’ qui gli autisti fanno anche le guide, cuffia e microfono per raccontare ed intrattenere mentre l’autobus va, due persone sono giustamente di troppo) ci recupera in hotel alle 8 e mezza, solo quindici minuti e siamo al parcheggio sotto il kings canyon. da qui partono 3 sentieri; una camminata sotto il canyon di un paio di km, una anello che arriva fino in cima al canyon di 6 km, un lungo percorso di 22 km che attraversa tutto il canyon, puntando poi verso nord.
tutti i componenti del nostro gruppo scelgono la camminata che fa molto turismo relax, cosi’ io, taddo e marzena partiamo da soli per il rim walk, anello di 6 km che le indicazioni danno come percorribile in 3 ore e mezza.

prima parte subito impegnativa, si salgono parecchie decine di metri su gradini ripidissimi ricavati sulla roccia rossa; quindici minuti di salita senza sosta ad un ritmo degno della maglia nera con scritte argento che porto.
questo si che sarebbe un posto perfetto per fare un po’ di corsa, saliscendi e vasti tratti in pianura sempre su queste rocce compatte.
da turisti ci godiamo in pieno tutto quanto la natura ha da offrirci fino a quando arriviamo nel punto piu’ alto, il sentiro che costeggia la parete sud del canyon e la vista verso quella nord, affilata come una lama, liscia come un lenzuolo. soste solo per bere un po’ d’acqua e fare un po’ di foto, fortunatamente il gruppetto di persone partite con noi da sotto rimane subito dietro, cosi’ ci godiamo in silenzio questi passi cosi’ leggeri e cosi’ vicini al cielo.
il sentiero e’ perfettamente segnalato, ricavato senza rovinare tutto quanto lo circonda, solo qualche leggio sitemato in certi punti per spiegare dove siamo e come si e’ formato negli anni il canyon.
ci concediamo anche qualche deviazione dal sentiero principale per raggiungere un paio di punti di osservazione per godere appieno di questo posto.
uno di questi ci porta giu’, in fondo al canyo, 600 metri di gradini di roccia e ponti di legno fino a garden of eden.
veramente un paradiso.
per un attimo dimentichi che sei in mezzo al deserto, il rosso ed il caldo solo se alzi il naso.
qui l’acqua si ferma e non entra nel terreno fatto di roccia satura, rimanendo sempre all’ombra ha formato un laghetto pieno di verde intorno con diversi tipi di piante che salgono come a volersi affacciare verso la luce.
di nuovo su verso la cima, passando alla parete nord, ora tutta pianura e discesa fino al punto di partenza, senza soste ed alzando di tanto in tanto lo sguardo verso il cielo, sempre piu’ incredibilmente limpido e chiaro.
arriviamo in fondo e neanche ce ne accorgiamo, 8.4 km e 2 ore e 10 minuti di ossigeno per la testa e per le gambe.

dobbiamo aspettare il nostro autista che ci viene a prendere alle 12, cosi’ ci facciamo anche il creek walk, 2 chilometri pianeggianti nella culla del canyon, tra folta vegetazione verde ed uccelli di tutti i tipi.
i nostri compagni di viaggio ci guardano un po’ strano, manco fossimo dei marziani (e vi assicuro che il percorso era veramente semplice)..o forse quegli sguardi erano per il pranzo, ci siamo divorati hamburger, fish and chips ed insalata in 15 minuti appena.

pomeriggio ancora di trasferimento, il nostro autobus ci portera’ ad alice springs, quasi 300 km di asfalto sempre in mezzo al deserto.
questo deserto e’ molto diverso da quello che mi ricordo dell’america dell’ovest; qui, la sabbia e’ sempre completamente rossa ed il verde proprio non manca, grossi cespugli ed alberi che non sentono la mancanza dell’acqua, nonostante ne vedano veramente poca (l’ultima pioggia da queste parti risale al novembre dello scorso anno).
arriviamo in hotel che e’ gia’ notte, questa volta il tramonto e’ corso via veloce all’orizzonte, proprio come noi che vediamo il cielo cambiare colore dal nostro bus dalle poche soste.

alice springs e’ una cittadina, quasi una metropoli rispetto ai luoghi che abbiam visto negli ultimi due giorni. ce la godremo poco, giusto un giro in centro per la cena, in un pub piuttosto strano, dove mangiamo un tortino con salsa di birra e con dentro carne di cammello; pelli di coccodrillo e trenini elettrici appesi alla pareti, per non parlare del bagno..piu’ che caratteristico.

un’altra ritirata in camera da pensionati, le 22 e siamo gia’ a letto, domani sveglia alle 4 e mezza, ci aspetta un’alba dalla visuale insolita.

in evidenza

la crema che, su consiglio di luca (guida italiana che vive qui da due anni), abbiamo comprato come anti-mosche, un miscuglio di rosmarino ed altre robacce, dall’odore piuttosto schifoso, ma che tiene alla larga dal viso i milioni di mosche che ci sono da queste parti..ci ha salvato la vita.

mike.


1 Commento a “a passi leggeri sopra il kings canyon.”

  1. preparatore scrive:

    grande mike se sapevo ti davo gli adesivi…vi aspettiamo per un brindisi. grandi a presto..fede

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